Steatosi epatica

Abbiamo finalmente a disposizione un nuovo ecografo (Canon Toshiba Aplio l800) in grado di quantificare il grasso nel fegato (Steatosi) con un valore numerico, dato dal coefficiente di attenuazione (CA) degli ultrasuoni. 

Con gli ecografi precedenti ciò non era possibile e tutto era legato ad una valutazione visiva del medico Ecografista.  Con questo ecografo, in pochi istanti, è possibile ottenere il grado di steatosi presente nel fegato, dato da un valore numerico. 

Ciò è molto importante, prima per la diagnosi e la stadiazione quantitativa non invasiva della steatosi e poi, nei successivi controlli, per avere una valutazione sicura dell’andamento della patologia.

La steatosi epatica comunemente nota come “fegato grasso” è un accumulo anomalo del grasso nelle cellule del fegato.
Si parla di steatosi quando la percentuale di grasso è più del 5% del peso del fegato. Più di cinque persone su dieci convivono con la steatosi.
Diversamente da quanto si possa pensare, non è l’alcol la causa primaria, ma l’errata alimentazione, con sovrappeso, obesità, diabete, epatiti B e C, elevati livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue, predisposizione familiare (importante componente genetica), sedentarietà, farmaci (ormoni, cortisone, antibiotici).
La steatosi epatica non da sintomi nella maggior parte dei casi, se non un vago senso di pesantezza al di sotto delle costole di destra e astenia (mancanza di forza).
Spesso il paziente sa di avere il fegato grasso o dopo una ecografia o dopo gli esami del sangue: incremento delle transaminasi (ALT-AST), gamma GT, colesterolo e/o trigliceridi.

È possibile riscontrare un fegato grasso anche nei ragazzi, in quanto negli ultimi anni si è abbassata l’età di insorgenza per una sempre più errata alimentazione dei giovani.
La steatosi epatica non va sottovalutata, come avviene frequentemente, perché essa può evolvere in patologie molto più serie: steatosi con infiammazione del fegato (steatoepatite) e danno fibrotico che può, nel tempo evolvere sino allo stadio di cirrosi e alla insorgenza di noduli tumorali maligni (epatocarcinomi).
È necessario effettuare una stadiazione precisa delle steatosi e, fortunatamente, abbiamo ora un ecografo, che tramite l’ATI, la permette e che è in grado, dopo un certo periodo di tempo, di effettuare una valutazione dell’andamento della patologia (utile controllo ogni sei mesi).

  • TERAPIA: Farmaci in caso di epatiti, di colesterolo e/o di trigliceridi elevati.
  • DIETA  (anzi meglio modifica delle abitudini alimentari).
  • DRASTICA RIDUZIONE O ABOLIZIONE DEL CONSUMO DI ALCOLICI E SUPERALCOLICI.
  • APPORTO DI GRASSI NELLA DIETA ENTRO CORRETTI LIMITI.
  • MOVIMENTO FISICO.

Se si adottano questi stili di vita, il fegato può ritornare nella norma o quanto meno ad una steatosi lieve.
Possiamo affermare che:
prima di iniziare qualsiasi dieta o terapia, il paziente deve essere inquadrato con esami del sangue – ecografia con ATI ed eventuale elastosonografia.
Diversamente si corre il rischio di perdere tempo prezioso per una terapia veramente efficace.

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